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spuntato dalla terra.
A tutto questo però oggi non c era da pensare, e siccome Grissel inoltre aveva
ancora da fare nell orto dove, insieme a Joost raccoglieva i fagioli, i fratelli sedevano
al loro posto preferito di fronte alla casa guardando il rivo che oggi più scrosciante e
schiumeggiante del solito scorreva precipitoso sui sassi. Perché le ultime giornate
erano state piovose. Ma dal giorno prima tutto era nuovamente chiaro e sereno, e
alcune farfalle, che il tardivo giorno d estate aveva attirato fuori dal loro
nascondiglio, si rincorrevano nell aria solatia. E per amore del sole nella casa stavano
spalancate anche tutte le porte e le finestre, e solamente nella stanza dell Heidereiter,
che si trovava proprio dietro a loro, ma qualche gradino più in alto, le tende erano
calate fino a una fascia di mezza ampiezza per la quale passava l aria.
Suonava ora dalla parte del castello e Martin e Hilde contarono i colpi. «Undici»,
disse Martin. «Ancora un ora, ed è passato di nuovo; poi di nuovo può esser qui ogni
momento. E fortuna che lo vediamo venire. Deve passare dal punto aperto
vicinissimo alla cava di ghiaia dove il vecchio Rennecke ha fatto il recinto alla sua
capra32 Vedi? Là. E la borchia luccicante sul suo cappello è pure una fortuna e
lampeggia quasi come il galletto segnavento lassù.»
E Hilde che, nel corso di quelle parole, aveva messo la mano alla fronte, guardò
adesso anche nel punto che Martin seguitava a indicare, e tutti e due di fatto, nel
guardare di là non scorsero nient altro che il prato cintato e la capra che saltava qua e
là, e le luci e le ombre che giocavano insieme.
Ma avessero rivolto cinque minuti prima il loro sguardo sulla radura dall altra
parte, in maniera altrettanto acuta, avrebbero pur visto lampeggiare la borchia
luccicante sul cappello del padre, di cui Martin aveva appena parlato. Perché oggi
non c era stato alcun rapporto dal momento che la contessa era ammalata e proprio
quando i due avevano contato i colpi della campana, l Heidereiter aveva ormai
passato la casupola del guardiano del parco, avvicinandosi in conversazione con il
32
Ennesima forma verbale coniata Fontane su calco nominale: Hürde, recinto.
capo minatore d Ilseburg, da lunga data suo amico, per la strada maestra. Qui però si
salutarono perché le loro strade si dividevano.
La conversazione con il vecchio amico, che tra l altro gli aveva domandato perché
voleva ammuffire anzitempo; doveva prendersi qualcosa di giovane in casa e
sposarla, il che faceva proprio ringiovanire - non aveva mancato di fare impressione
su di lui, ed egli vi rifletteva ancora, tra l irritato e il divertito quando, neanche a dieci
passi dal ponte si arrestò e attraverso la catena che qui, ad altezza d uomo, bordava la
via, scorse Martin e Hilde. Lei aveva appoggiato il capo stancamente e felicemente
alla sua spalla e pareva dimentica del mondo intero.
Baltzer Bocholt non era uomo da origliare e ascoltare di nascosto, ma con
altrettanta certezza fu consapevole che era quello il momento che gli doveva chiarire
se Grissel aveva o no ragione, e così tornò con cautela e sempre piegandosi, sulla
strada maestra, per arrivare da questa, con un ampia curva, prima al giardino e poi al
retro della sua abitazione. E lì si fermò al cancello e discese il paio di gradini di terra
dove la domenica prima aveva avuto la conversazione con Grissel. Nessuno, a quanto
pare, lo vide, e un attimo dopo era guizzato nell atrio e nella stanza restando in piedi
vicino alla tenda condiscendente, al cui riparo udiva ogni parola che dicevano i due.
«E io glielo dico», diceva Martin. «E se dice di no, cosa che proprio non può,
allora ce ne andiamo per il mondo. Tutti e due. E devi solo aver coraggio.»
Hilde taceva.
«E sai dove andiamo allora?» seguitava Martin. «Io lo so. Allora andiamo dal re di
Prussia. Lui può sempre aver bisogno di persone perché è sempre in guerra. O quasi.
Ma se la guerra è finita, allora va tutto bene e ogni giornata è buona perché è severo
ma anche giusto. Ed egli tutto vede e tutto conosce, e se un poveraccio arriva con una
lettera in mano e la tiene in vista, quello lo fa subito chiamare e venire davanti a lui e
s informa di tutto; e se si accorge che gli è stato fatto un torto, allora fa rinchiudere i
ricchi e i nobili. E quand anche sia un conte. E tutti i poveri li fa felici.»
Ma Hilde scuoteva il capo e disse: «No, no, Martin; è meglio qui. Non voglio che
tu diventi soldato. E dalla Grissel so con molta precisione che vivono tutti sotto lo
stesso tetto e si gelano o vanno in giro in cerca del caldo. E patiscono anche la fame.
E se non ubbidiscono vengono fucilati. E qualcuno anche semplicemente perché s è
addormentato. Oh no, Martin, non è niente di adatto a te; è uno strazio, e noi
dobbiamo aspettare e avere pazienza.»
«Ahimè, Hilde, non dirlo! Non andrò in Prussia se tu non lo vuoi; ma non parlare
di aspettare e di pazienza. Sempre pazienza e ancora pazienza. Non lo posso più
sentire. E vedersi sempre solo in segreto e mai starsene in pace e senza disturbo; e
probabilmente ancora per anni. Oh, saprei io come potresti aiutarmi a ottenere la
calma e a ridarmi l allegria del cuore! E allora, Hilde, allora sì avrei anche pazienza e
aspetterei. Una sola parola! Un unica! Dilla... Promettimi... »
«Non posso!»
«Oh, potresti se solo volessi e mi volessi bene! È tanto bello, quando fossimo da
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