They seem to make lots of good flash cms templates that has animation and sound.

[ Pobierz całość w formacie PDF ]

il valore e  l parlar cavalleresco,
Letteratura italiana Einaudi 152
Giovanni Boccaccio - Filostrato
i tuoi costumi più ch altra gentili,
ed il vezzoso tuo sdegno donnesco,
per lo quale apparien d esserti vili
ogni appetito ed oprar popolesco,
qual tu mi sei, o donna mia possente,
con amor mi ti miser nella mente.
166
é queste cose non posson tor gli anni
con mobile fortuna, laond io,
con più angoscia e con maggiori affanni,
sempre d averti spero nel disio.
Oimè lasso, qual fia de miei danni
ristoro, se ten vai, dolce amor mio?
Certo nessun, se non la morte omai,
questa fia sola fine de miei guai.
167
Poscia ch essi ebber molto ragionato
e pianto insieme, perché s appressava
già l aurora, quello hanno lasciato,
e strettamente l un l altro abbracciava.
Ma poi che galli molto ebber cantato,
dopo ben mille basci si levava
ciascun, l un l altro sé raccomandando,
e così dipartirsi lagrimando.
Letteratura italiana Einaudi 153
Giovanni Boccaccio - Filostrato
PARTE QUINTA
Qui comincia la quinta parte del Filostrato, nella quale
Criseida è renduta; Troiolo l accompagna, tornasi in
Troia, piange solo, e appresso con Pandaro, per lo consi-
glio del quale alquanti dì vanno a dimorare con Sarpido-
ne; tornasi in Troia dove ogni luogo rammenta di Criseida
a Troiolo, ed egli per mitigare i suoi dolori, quelli medesi-
mi canta, aspettando che l dì decimo passi.
E primieramente è Criseida renduta a Diomede la quale
Troiolo accompagna infino fuori della città, e partito da
lei, ella con festa è ricevuta dal padre.
1
Quel giorno stesso vi fu Diomede
per volere a Troian dare Antenore;
per che Priamo Criseida gli diede,
di sospiri, di pianti e di dolore
sì piena che ne  ncresce a chi la vede;
dall altra parte era il suo amadore
in sì fatta tristizia, che alcuno
in simil non ne vide mai nessuno.
2
Vero è che con gran forza nascondea
mirabilmente dentro al tristo petto
la gran battaglia la quale egli avea
con sospiri e con pianto, e nello aspetto
niente o poco ancor gli si parea,
come ch egli attendesse esser soletto,
e quivi piangere e rammaricarsi,
ed a grande agio seco disfogarsi.
Letteratura italiana Einaudi 154
Giovanni Boccaccio - Filostrato
3
Oh quante cose nell altiera mente
gli venner lì, Criseida vedendo
rendere al padre! Questi parimente
d ira e di cruccio tututto fremendo,
seco rodiesi e dicea pianamente:
 Oh misero dolente, or che attendo?
non è el meglio una volta morire,
che sempre in pianto vivere e languire?
4
Ché non turb io con l arme questi patti?
Perché qui Diomede non uccido?
Perché non taglio il vecchio che gli ha fatti?
Perché li miei fratei tutti non sfido?
Che ora fosser ei tutti disfatti!
Perché in pianto ed in dolente grido
Troia non metto? Perché non rapisco
Criseida ora, e me stesso guarisco?
5
Chi  l vieterà s io il vorrò pur fare?
O perché con li Greci non m accosto
s ei mi volesser Criseida donare?
Deh, perché più dimoro, che non tosto
corro colà e follami lasciare? 
Ma così fiero ed altiero proposto
gli fé lasciar paura, non uccisa
Criseida fosse in sì fatta divisa.
6
Criseida, poi vide che partire
le convenia, quale ella era dogliosa,
Letteratura italiana Einaudi 155
Giovanni Boccaccio - Filostrato
con quella compagnia che dovea gire,
sopra il caval montò, e dispettosa
con seco stessa conlinciò a dire:
 Ahi, crudel Giove, e Fortuna noiosa,
dove me ne portate contra voglia?
Perché v aggrada tanto la mia doglia?
7
Voi mi togliete, crudi e dispietati,
a quel piacer che più m andava al core,
e forse vi credete umiliati
esser con sacrificio e con onore
alcun da me, ma voi sete ingannati:
in vostro vitupero e disonore
mi dorrò sempre finch io non ritorno
a riveder di Troiol il viso adorno. 
8
Quinci si volse disdegnosamente
ver Diomede e disse:  Andianne omai,
assai ci siam mostrati a questa gente,
la quale omai sperar può de suoi guai
salute, se ben mira sottilmente
all onorevol cambio che fatto hai:
ché hai per una femmina renduto
un sì gran re, e cotanto temuto. 
9
E questo detto, al caval degli sproni
diè, sanza dir fuor che a suoi addio;
e ben conobbe il re e suoi baroni
lo sdegno della donna. Indi sen gio
sanza ascoltare o commiati o sermoni,
Letteratura italiana Einaudi 156
Giovanni Boccaccio - Filostrato
o riguardare alcuno, e se n uscìo
di Troia, nella qual giammai tornare
più non dovea, né con Troiolo stare.
10
Troiolo in guisa d una cortesia,
con più compagni montò a cavallo
con un falcone in pugno, e compagnia
le fero infin di fuori a tutto il vallo,
e volentieri per tutta la via
l averia fatta infino al suo istallo
ma troppo discoverto saria stato,
e poco senno ancora riputato.
11
E tra lor già venuto era Antenore
dalli Greci renduto, e con gran festa
ricevuto l aveano e con onore
li giovani Troiani; e benché questa
tornata fosse a Troiol dentro al core,
per Criseida data, assai molesta,
pur con buon viso il ricevette, e fello
con Pandar cavalcar davanti ad ello.
12
E già essendo per accomiatarsi, [ Pobierz caÅ‚ość w formacie PDF ]

  • zanotowane.pl
  • doc.pisz.pl
  • pdf.pisz.pl
  • mexxo.keep.pl